È stato più volte segnalato un possibile fenomeno di split del sistema grammatcale ergativo. In particolare si fa riferimento all'uso di pronomi enclitici nella funzione di soggetto in costruzioni transitive dei modi non indicativi quando gli stessi pronomi enclitici con verbi all'indicativo transitivi hanno la funzione di oggetti diretti.
La questione non è stata svolta però in modo approfondito e si presenta quindi ancora debole. In particolare non si deve confondere il sistema dei pronomi enclitici con quello dei pronomi tonici.
Si potrebbe comunque prospettare una situazione in cui i pronomi enclitici svolgono una funzione non tanto pronominale ma piuttosto flessiva (in parziale o totale sostituzione di una coniugazione 'legata' del verbo per i modi non indicativi) . A questo punto sarebbe necessaria una indagine che provi l'esclusione dell'uso dei pronomi enclitici nella funzione di oggetto diretto. Possibili risultati potrebbero illustrare un sistema 'neutralizzato' (A=O=S) per la terza persona e forse un pieno sistema accusativo per la prima e la seconda persona, ma il tutto è da verificare, tenendo conto di non facilmente superabili problematiche filologiche a carico delle attestazioni.
Girbal 1992, p. 172, n. 2; Wegner 2000, p. 91 e Hazenbos 2oo1 mostrano tutti il sudetto problema di parziale confusione fra sistema flessivo nominale (e pronominale) e sistema flessivo(?) dei pronomi enclitici. Ciò non toglie che i lavori in questione siano, per questo discorso, fondamentali.
La funzione dei pronomi enclitici nei modi non indicativi va studiata indipendentemente anche perché essi non mostrano alcuna differenza flessiva di caso! Per tanto non si deve confondere l'uso terminologico di 'assolutivo', usato per difinire la forma dei clitici, dall'uso funzionale, usato per indicare il caso dell'oggetto diretto e del soggetto intransitivo (a mio giudizio questo è un altro motivo a causa del quale sarebbe auspicabile preferire il termine 'nominativo' a quello di 'assolutivo'. Comunque bisogna 'sganciare' la definizione formale 'nomintivo' o 'assolutivo' dalla funzione che, ingiustificatamente, a mio giudizio, viene loro assegnata a seguito di una evidente astrazione, secondo cui il nominativo finisce con l'esssere 'prototipicamente' il caso dell'agentee l'assolutivo quello del 'paziente') .
Complessi sono pure gli esempî in Neu 1996, pp. 304-305 e qui non ne tratteremo. |