in breve


Un abbozzo di presentazione del progetto.

di Manuel Barbera (manuel.barbera@bmanuel.org).



Jus Jurium (in latino 'minestrone di diritti') è un corpus in lingua italiana che intende coprire la totalità dell'universo di discorso legale oggi corrente in Italia.
Molti dei testi necessari al progetto erano liberamente raccoglibili in base alla legge 22 aprile 1941 n. 633 "Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio", il cui art. 5 stabilisce che «Le disposizioni di questa legge non si applicano ai testi degli atti ufficiali dello stato e delle amministrazioni pubbliche, sia italiane che straniere».

La molteplicità dei tipi di discorso legale che il corpus vuole documentare, da un lato, e la curiosa omofonia tra 'diritto' e 'minestrone' in latino, hanno ispirato il nome con cui abbiamo battezzato il nostro corpus: che vorremmo una ricca zuppa ("jus") di ogni più saporoso tipo di discorso legale esistente oggi in Italia.

Il minestrone di JUS JURIUM. Manuel Barbera, 2 giugno 2006.

Il ricco e succulento minestrone che ha prestato a Jus Jurium il suo logo. Cucinato appositamente allo scopo da Manuel Barbera, è stato entusiasticamente apprezzato da tutta la sua famiglia (ben più del corpus!).


Jus Jurium, progettato da Manuel Barbera, presto affiancato da Elisa Corino e soprattutto Cristina Onesti, è propriamente nato nel febbraio 2005. Molte trascrizioni sono state effettuate da tirocinanti della Facoltà di Lingue dell'Università di Torino, Chiara de Zanet, Dario Strippoli, Fiammetta Bruno, Magdalena Legiecka e Mirela Nastasia, cui vanno meritati ringraziamenti. Un ringraziamento particolare, inoltre, va a Bice Mortara, Mario Garavelli e Salvatore Granata, i cui consigli sono stati spesso indispensabili.


Parte della squadra di JJ. Nicola Munari, 11.07.06.

La maggior parte della squadra di Jus Jurium, fotografata nel cortile della sede di bmanuel.org, in via Piazzi. Da sinistra a destra: Dario Strippoli (sentenze di Cassazione), Manuel Barbera (direttore), Magdalena Legiecka (codici), Mirela Nastasia (stenografici della Camera) e Cristina Onesti (coordinatore).


Naturalmente non si tratta di un database giuridico (strumenti, peraltro, già esistenti e funzionanti), essendo le sue finalità precipuamente linguistiche: il corpus, infatti è etichettato per parti del discorso ed ha un robusto markup testuale e diplomatico. Tra le sue finalità, in particolare, è proprio quella di poter interrogare in modo "ricco" i testi, intersecando la loro definizione diplomatica con il loro assetto linguistico e testuale.



Jus Jurium propriamente è un insieme di più subcorpora.
Attualmente, si sta lavorando a tre subcorpora, che seguono, per così dire von Wiege zum Grabe, tuta la "vita" delle leggi, dal loro concepimento nelle discussioni parlamentari, alla loro codificazione in regole normative, alla loro applicazione nei ptocedimenti giudiziari. In futiro speriamo di aggiungere altri due subcorpora, uno dedicato all'insegnamento della Legge, e l'altro a come le persone "normali" parlano di solito di legge.
Tutti i subcorpora saranno interrogabili uno alla volta o tutti insieme con il medesimo software (CQP), il medesimo interfaccia e le medesime modalità degli altri corpora progettati in bmanuel.org e distribuiti da corpora.unito.it.

In sintesi, l'articolazione generale di Jus Jurium nella sua concezione più ampia sarà la seguente:

Sectio Parlamentaris consistente negli "stenografici" delle sessioni delle Camere e delle Commissioni camerali, dei vari Atti di indirizzo e di controllo e dei Disegni di legge.
Sectio Normativa consistenti nella Costituzione, nei Codici, nelle leggi e nei decreti di Governo, Ministri, Regioni ed Autorità amministrative autonome, e in una campionatura di testi paranormativi.
Sectio Judicialis consistente negli atti ("sentenze" ecc.) pronunciati dalle varie Corti, si tutti i gradi.
Sectio Didactica sarà inplementata se otterremo il copyright di qualche rappresentativo manuale di Diritto.
Sectio Communis sarà esportata dal NUNC italiano, selezionando i newsgroup di interesse legale.



Oltre alla dimensione relativa al tipo di discorso giuridico (riflessa nella organizzazione in sezioni del corpus), si è tenuto conto, quando possibile, anche della, trasversale, dimensione della estensione locale: le sezioni 2 e 3 infatti comprendono testi tanto nazionali quanto regionali; in un futuro si potrà espandersi anche ai testi europei ed internazionali (purché in lingua italiana).

Quanto alla scelta dei testi, è da notare che la loro "rappresentatività" è assai particolare, soprattutto dal punto di vista della dimensione della cronologia. Il concetto di contemporaneità qui si configura infatti in modo più problematico dell'usuale, data la curiosa natura astorica dei testi legali: anche un Regio Decreto, se mai revocato, è tuttora in vigore; e facendo parte della normativa vigente è issofatto attuale e "contemporaneo". La "contemporaneità" dei materiali, oltre che de jure, è comunque garantita anche de facto dalla loro presenza online in più siti, anche di carattere non istituzionale, il che li garantisce come testi rappresentativi in quanto effettivamente presenti nell' "uso" attuale. Un bilanciamento, inoltre, verso la nozione ordinaria di contemporaneo, è stato comunque introdotto favorendo, quando possibile (ad es. per i testi parlamentari, non normativi, per cui non vale il discorso "legale" sopra accennato), i testi prodotti nell'ultima legislatura.

Il problema del bilanciamento secondo la dimensione della varietà testuale, inteso come la quantità dei testi da scaricare per ogni tipologia, era rilevate soprattutto per i subcorpora 2 e 3. Tale bilanciamento si può, infatti, intendere in due modi: (a) basato primariamente alla loro reperibilità in rete, nell'idea che questa situazione di fatto rappresenti un ottimale "bilanciamento naturale"; (b) basato sulla rappresentatività ed importanza normativa (esiste una riconosciuta gerarchia di importanza delle fonti di normativa) o giurisprudenziale (l'uso nelle raccolte di giurisprudenza è in genere di privilegiare la Corte di Cassazione rispetto alle Corti di merito) degli atti. Nel caso del subcorpus normativo si è tentato una modesta correzione di (a) in base a (b), in quanto i due criteri avrebbero prodotto risultati non perfettamente collimanti. Nel caso del subcorpus giudiziario, invece, i due criteri hanno prodotto risultati quasi collimanti (con l'unico problema che a causa della scarsa reperibilità online dei testi, tuttavia, la rappresentanza di alcune Corti "minori" è comunque troppo bassa per essere rappresentativa, e per ora troppo scarsi sono anche i giudizi di appello).




I DECRETA SABAUDIE DUCALIA tam uetera q(uam) nova ad | iusticiam et rem publicam gubernanda(m) che fanno mostra di sé nella homepage, in sé peraltro un incunabolo assai importante, stampato dal borgognone Johannes Fabri Lingonensis (Jean Le Fèvre) in Torino il 17 novembre 1477, sono il primo libro di Statuti mai stampato (ed in assoluto il quinto libro stampato in Piemonte).
Il volume, curato dal Consigliere (ducalis consiliarius) Petrus Cara, contiene il codice emanato da Amedeo VIII, Dux Sabaudie e Comes Pedemontium, nel 1430 «with some additional edicts of the infant duke Philibert & his mother the duchess-regent Yolande. The Savoyard constitution, although fundamentally monarchical, owes much to the spirit of the free city-states of Italy. Thus the chancellor (the supreme minister) cannot be appointed without the approval of the council; the nobles are forbidden to keep armed guards, or to exceed a certain measure of pomp & splendour; & the clergy (although exempted from the civil penalties of fornication) are forbidden to baptize the Jews by force, to interrupt their festivals, or to violate their holy places. The same principle, of submitting the powerful to the restraint of law, dictates a host of restriction on the officials, whose titles & duties are (most usefully for the historian) explained in full. The supplementary edicts are designed to render judicial proceedings more regular & more fully recorded» (Frognal Bookshop Catalogue for the Amsterdam Book Fair, 1975, p. 14).


Leaf a of the Decreta Sabaudie Ducalia. Collezione privata.

Il foglio a dei Decreta Sabaudie Ducalia, dove iniziano gli Statuti di Amedeo VIII. Oltre al suo valore giuridicio e storico, questo incunabulo è anche importante per la storia del libro, in quanto sembra essere il primo libro in assoluto in cui tutte le informazioni (cioè la datatio topica e chronica ed i dati dello stampatore) precedentemente consegnate al colophon, alla fine del volume, sono spostate in testa al primo foglio, secondo quella che diventerà la prassi dei moderni frontespizi. Questa innovazione è di solito attribuita al nostro stampatore, e tra la ventina scarsa delle sue opere che ci sono pervenute, questa è la prima a presentarla. Johannes Petri è stato anche il primo stampatore attivo in Piemonte, e le sue stampe usano l'elegante carattere "romano" di Nicolas Jensen (giusto alterato in pochi caratteri). Edizioni successive di questo volume sono note almeno per il 1487 ed 1505.
Questo incunabolo è naturalmente ben noto nella letteratura bibliografica. Ricordo almeno: B.M.C VIII 1054, Hain-Cop. 14050, IGI 8484, Oates 2696, Goff S-1, Fontana III. 75.

Attenzione!
Lavori in corso


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