Didattica delle lingue moderne 2004-2005.


L'esame, che si svolge oralmente, è articolato in più parti che vengono sostenute nella medesima seduta. La prime parti sono uguali per tutti, mentre l'ultima è concordata in base alla lingua scelta dallo studente.

Si noti, inoltre, che, per quanto riguarda la struttura generale, nessuna significativa variazione è stata introdotta rispetto agli anni precedenti: è solo stata aumentata la scelta di base per le parti specialistiche.


Parti generali


Le "parti generali" dell'esame costituiscono una introduzione alla linguistica generale, e prevedono lo studio combinato (1) di un manuale più le lezioni online (2) sul linguaggio e (3) sulle lingue.
Un possibile percorso consigliabile potrebbe essere quello di studiare prima il primo modulo delle lezioni (sul linguaggio), poi il manuale, e quindi il secondo modulo di lezioni (sulle lingue).


(1). Manuale di linguistica generale.

Giorgio Graffi - Sergio Scalise, Le lingue e il linguaggio, Bologna, il Mulino, 2002.

La prima edizione, ora esaurita, è stata sostituita da una seconda (2003) che ha eliminato qualche imprecisione e aggiunto un paio di paragrafini. Studiate pure nell'edizione che avete trovato, semmai chi avesse ancora usato la prima edizione me lo segnali all'esame.
Il testo è comune per tutti gli studenti. Per gli studenti stranieri (Erasmus, ecc.) con conoscenza ancora imperfetta dell'italiano può tuttavia essere sostituito con il titolo seguente [For foreign and Erasmus students with still limited knowledge of Italian it is possible to substitute Graffi's manual with this one in English]:

George Yule, The Study of Language, Cambridge University Press, 1996.



(2-3). Introduzione alla linguistica generale: Lezioni integrative.


Si tratta di due moduli di lezioni, disponibili online. Il primo è un'introduzione al problema del linguaggio, dal punto di vista generale, semiologico e biologico. Il secondo alle lingue dell'Eurasia, soprattutto in relazione alla linguistica storica ed alla classificazione linguistica; dato l'orientamento orientalistico della molta parte degli iscritti al corso il focus della trattazione verte soprattutto sull'Asia.


Parte specialistica.


La seconda sezione dell'esame (che costituisce la (4) parte) è dedicata a programmi speciali dedicati alle linguistiche delle lingue scelte dagli studenti. L'intendimento originale era quello di concentrarsi su cinese, giapponese e hindi, ma cammin facendo altre lingue si sono aggiunte. Nei punti seguenti c'è l'elenco completo dei programmi speciali che si sono finora concordati; se ne possono concordare anche altri in base a vostre proposte ed esigenze: fatevi sotto, se avete un'idea utile.



(1). Programma per cinese (principianti).


Una versione light della selezione di articoli di linguistica cinese (informalmente soprannominata "il pacco bomba") originariamente adottata per DLM 2001-2002 e ritirabile presso la fotocopisteria di via Roero di Cortanze (per cui cfr. il già approntato elenco con guida alla lettura). La selezione è la stessa, ma sono stati eliminati quattro articoli non adatti a principianti. L'elenco è pertanto il seguente:

Marie-Claude Paris, Les langues de Chine et le chinois, in “Lalies” XX (2000) 7-22.
Viviane Alleton, Présentation: Classifications chinoises ou les dangers du réductionisme, in “Extrême-Orient - Extrême-Occident” X (1988) 7-12.
Marie-Claude Paris, Nom et verbe en chinois: ressemblances et differences, in “Modèles linguistiques” VI (1984)1 101-115.
Viviane Alleton, A propos de l’expression de la quantité en chinois: quels principes de classification?, in “Extrême-Orient - Extrême-Occident” X (1988) 109-122.
Marie-Claude Paris, L’espace énonciatif en chinois contemporain: mais où la triade est-elle passeé?, in Diversité des langues et représentation cognitives, ed. par C. Fuchs et S. Robert, Ophrys, 1997.
Dingxu Shi, Topic and Topic-Comment Constructions in Mandarin Chinese, in “Language” LXXVI (2000)2 383-407.
Alan Peyraube, Westernization of Chinese Grammar in the 20th Century: Myth or Reality?, in “Journal of Chinese Linguistics” XXVII (2000)1 1-23.
Marie-Claude Paris - Alan Peyraube, L’iconicité: un nouveau dogme de la syntaxe chinoise?, in “Faits de langues” 1 (1993) 69-78.
Ada Valentini, L’italiano dei cinesi. Questioni di sintassi, Guerini, 1992, pp. 9-105 (primi due capitoli).



(2). Programma per cinese (avanzati).


Vi sono almeno due possibilità (ma altre possono essere concordate ad personam):

(1). "Pacco bomba" full.

La medesima selezione di articoli di linguistica cinese (informalmente soprannominata "il pacco bomba") adottata per DLM 2001-2002, ritirabile presso la fotocopisteria di via Roero di Cortanze, per cui cfr. il già approntato elenco con guida alla lettura.

Marie-Claude Paris, Les langues de Chine et le chinois, in “Lalies” XX (2000) 7-22.
Viviane Alleton, Présentation: Classifications chinoises ou les dangers du réductionisme, in “Extrême-Orient - Extrême-Occident” X (1988) 7-12.
Marie-Claude Paris, Nom et verbe en chinois: ressemblances et differences, in “Modèles linguistiques” VI (1984)1 101-115.
Viviane Alleton, A propos de l’expression de la quantité en chinois: quels principes de classification?, in “Extrême-Orient - Extrême-Occident” X (1988) 109-122.
Marie-Claude Paris, L’espace énonciatif en chinois contemporain: mais où la triade est-elle passeé?, in Diversité des langues et représentation cognitives, ed. par C. Fuchs et S. Robert, Ophrys, 1997.
Marie-Claude Paris, Subordination adverbiale et conditionnelles en chinois contemporain, in “Lalies” XX (2000) 23-41.
Dingxu Shi, Topic and Topic-Comment Constructions in Mandarin Chinese, in “Language” LXXVI (2000)2 383-407.
Xu Liejiong, Definiteness Effects on Chinese Word Order, in “Cahiers de linguistique - Asie Orientale” XXIV (1995)1 29-48.
Marie-Claude Paris, Types de prédication et contraintes sur les constructions en chinois, in “Lalies” XX (2000) 43-60.
Halvor Eifring, The Chinese Counterfactual, in “Journal of Chinese Linguistics” XVI (1988)2 193-215.
Alan Peyraube, Westernization of Chinese Grammar in the 20th Century: Myth or Reality?, in “Journal of Chinese Linguistics” XXVII (2000)1 1-23.
Marie-Claude Paris - Alan Peyraube, L’iconicité: un nouveau dogme de la syntaxe chinoise?, in “Faits de langues” 1 (1993) 69-78.
Ada Valentini, L’italiano dei cinesi. Questioni di sintassi, Guerini, 1992, pp. 9-105 (primi due capitoli).

(2). Programma alternativo.

In alternativa al Pacco bomba, specie per iteranti che lo hanno già portato in versione light, propongo un volume sulla sintassi:

Xu Dan, Initiation à la syntaxe chinoise, Paris, Langues & Mondes - L'Asiathèque, 1996 "Langues - Inalco".


A questo testo, per chi avesse studiato solo la versione light del Pacco bomba, si possono integrare i seguenti articoli (presenti solo nella versione full):

Marie-Claude Paris, Subordination adverbiale et conditionnelles en chinois contemporain, in “Lalies” XX (2000) 23-41.
Xu Liejiong, Definiteness Effects on Chinese Word Order, in “Cahiers de linguistique - Asie Orientale” XXIV (1995)1 29-48.
Halvor Eifring, The Chinese Counterfactual, in “Journal of Chinese Linguistics” XVI (1988)2 193-215.



(3). Programma per giapponese.


Il libro prescelto è molto ricco di argomenti diversi; tra questi, presenta anche una buona sezione dedicata all'ainu. Di questa sezione non si richiede uno studio approfondito come del resto del volume, ma se ne pretende comunque la conoscenza, specie da un punto di vista contrastivo con il giapponese e le lingue occidentali (una domanda classica, in questa impostazione, può riguardare gli onorifici ainu vs. i giapponesi e cosa avviene, ad es., in italiano).

Shibatani Masayoshi, The languages of Japan, Cambridge - New York - Port Chester - Melbourne - Sydney, 1990 "Cambridge Language Surveys".



(4). Programma per giapponese (avanzati).


Al posto dello Shibatani, sono proposti due volumi tra cui sciegliere. Gli iteranti possono, inoltre, riununciare a portare il Graffi - Scalise e portare invece entrambi i testi specifici di giapponese. I due testi sono i seguenti:

Senko K. Maynard, Japanese Communication: Language and Thought in Context, University of Hawaii Press, 1997
Joseph F. Kess & Tadao Miyamoto, The Japanese Mental Lexicon: Psycholinguistic Studies of Kana and Kanji Processing, John Benjamins, 1999



(5). Programma per koreano.


Il libro consigliato è piuttosto ricco, e, nella sua integrità, ai principanti se ne richiede solo la lettura ed una conoscenza generale. Le specifiche sezioni oggetto di studio più approfondito verranno concordate caso per caso.

Ho-Min Sohn, The Korean Languages, Cambridge - New York - Melbourne, Cambridge University Press, 1999 "Cambridge Language Surveys".



(6). Programma per hindi.


Il libro è molto vasto, e, nella sua integrità, se ne richiede solo la lettura ed una conoscenza generale. Lo studio sarà più approfondito solo per le specifiche sezioni che verranno concordate.

Colin Masica, The Indo-Aryan Languages, Cambridge - New York - Melbourne, Cambridge University Press, 1991 "Cambridge Language Surveys".



(7). Programma per hindi (avanzati).


La prima, e più ovvia, opzione è uno studio globale e più approfondito di quanto non si richieda ai principianti di:

Colin Masica, The Indo-Aryan Languages, Cambridge - New York - Melbourne, Cambridge University Press, 1991 "Cambridge Language Surveys".


Per chi avesse già portato il Masica, si possono proporre testi di interesse più specifico. Due prime, alternative, proposte potrebbero essere: il Johansson, che è una antologia con commento linguistico e profilo grammaticale di Pali, intelligentemente scelta in modo da presentare al contempo anche un profilo esauriente della dottrina buddista; il Gair che, invece, è una bella antologia di articoli linguistici su una delle più interessanti lingue indoarie moderne, il singalese (mi piacerebbe molto trovare qualcosa di simile al Gair anche per la Hindi, ma non vi sono ancora riuscito). Una terza proposta, per chi volesse allontanarsi dall'indoario per esplorare l'altra grande famiglia linguistica dell'India, la dravidica, potrebbe essere la recente introduzione di Krishnamurti (nel qual caso, data la sua ampiezza, ai principanti se ne richiede nella sua integrità solo la lettura ed una conoscenza generale; le specifiche sezioni oggetto di studio più approfondito verranno concordate caso per caso). Nuove ulteriori proposte saranno naturalmente le benvenute.

Rune E. A. Johansson, Pali Buddhist Texts Explained to the Beginner, Richmond (Surrey), Curzon Press, 1998 [1973 1st ed.] "Nordic Institute of Asian Studies. Asian Studies Monograph Series" 14.
James W. Gair, Studies in South-Asian Linguistics: Sinhala and other South Asian Languages, Oxford - New York, Oxford University Press, 1998.
Bhadriraju Krishnamurti, The Dravidian Languages, Cambridge - New York - Melbourne - Madrid - Cape Town, Cambridge University Press, 2003 "Cambridge Language Surveys".



(8). Programma per arabo.


Il libro prescelto è una sintetica introduzione alla grammatica storica delle lingue semitiche.

Sabatino Moscati - Anton Spitaler - Edward Ullendorff - Wolfram von Soden, An Introduction to the Comparative Grammar of the Semitic Languages. Phonology and Morphology, Wiesbaden, Otto Harrassowitz, 1980 (3).



(9). Programma per finnico.


Si propone un pacchetto composito. In primo luogo vi saranno [a-b] alcuni lavori introduttivi alla linguistica uralica, in alternativa od in inglese

Daniel Abondolo, Introduction, in The Uralic Languages edited by Daniel Abondolo, London - New York, Routledge, 1998, pp. 1-42.
Pekka Sammallahti, Saamic, in The Uralic Languages edited by Daniel Abondolo, London - New York, Routledge, 1998, pp. 43-95.


od in italiano

Gianguido Manzelli, Aspetti generali delle lingue non indoeuropee d'Europa, in La formazione dell'Europa linguistica. Le lingue d'Europa tra la fine del I e del II millennio a cura di Emanuele Banfi, Scandicci, La nuova Italia, 1993, pp. 491-551.
Gianguido Manzelli, Le lingue uraliche (ugrofinniche e samoiede), in La formazione dell'Europa linguistica. Le lingue d'Europa tra la fine del I e del II millennio a cura di Emanuele Banfi, Scandicci, La nuova Italia, 1993, pp. 427-479.


Questi saranno seguiti [c] da una introduzione alla linguistica baltofinnica

Tiit-Rein Viitso, Fennic, in The Uralic Languages edited by Daniel Abondolo, London - New York, Routledge, 1998, pp. 96-114.


e da [d-e] due studi su singoli aspetti di linguistica finnica:

Martti Rapola, Johdatus suomen murteisiin, Helsinki, Suomalaisen Kirjallisuuden Seura, 1969 (kolmas painos).
Manuel Barbera, Appunti su definitezza e partitivo nelle lingue baltofinniche (voto, finnico ed estone), in "Bollettino dell'Atlante linguistico Italiano" XXII (1999) 119-188; disponibile in versione inglese per il web.


In alternativa a [d] non in finnico:

Melvin J. Luthy, Phonological and Lexical Aspects of Colloquial Finnish, Bloomington, Indiana University, 1973. Seura, 1969 (kolmas painos).



(10). Programma per estone.


Si propone un pacchetto composito, in cui ad (1) una classica (ed un po' antiquata, ma non sostituita) introduzione all'estone di Raun e Saareste, si affiancano (2-3) delle introduzioni generali alla linguistica uralica di Manzelli e (4) alla alla linguistica baltofinnica di Viitso, per finire (5) con un mio case study su un fenomeno tipico di finnico, estone e voto.

Alo Raun - Andrus Saareste, Introduction to Estonian Linguistics, Wiesbaden, Otto Harrassowitz, 1965 "Ural-altaische Bibliothek".
Gianguido Manzelli, Aspetti generali delle lingue non indoeuropee d'Europa, in La formazione dell'Europa linguistica. Le lingue d'Europa tra la fine del I e del II millennio a cura di Emanuele Banfi, Scandicci, La nuova Italia, 1993, pp. 491-551.
Gianguido Manzelli, Le lingue uraliche (ugrofinniche e samoiede), in La formazione dell'Europa linguistica. Le lingue d'Europa tra la fine del I e del II millennio a cura di Emanuele Banfi, Scandicci, La nuova Italia, 1993, pp. 427-479.
Tiit-Rein Viitso, Fennic, in The Uralic Languages edited by Daniel Abondolo, London - New York, Routledge, 1998, pp. 96-114.
Manuel Barbera, Appunti su definitezza e partitivo nelle lingue baltofinniche (voto, finnico ed estone), in "Bollettino dell'Atlante linguistico Italiano" XXII (1999) 119-188; disponibile in versione inglese per il web.



(9). Programma per russo.


Una piccola scelta di testi sulla trascrizione e sulla grammatica storica slava e russa.

Bernard Comrie - Greville G. Corbett, Introduction, in The Slavonic Languages edited by Bernard Comrie and Greville PG. Corbett, London - New York, Routledge, 1993, pp. 1-19.
Paul Cubberley, Alphabets and Translitteration, in The Slavonic Languages edited by Bernard Comrie and Greville PG. Corbett, London - New York, Routledge, 1993, pp. 20-59.
Alexander M. Schenker, Proto-Slavonic, in The Slavonic Languages edited by Bernard Comrie and Greville PG. Corbett, London - New York, Routledge, 1993, pp. 60-121.
Valentin Kiparsky, Russian Historical Grammar, Vol. I. The Development of the Sound System, Revised by the Author, Translated from the German by J. I. Press, Ann Arbor, Ardis, 1979.



(10). Programma per francese.


Al di là delle indispensabili basi di romanistica, la proposta si incentra su una famosa raccolta di saggi di Martinet.

Martin Harris, The Romance Languages, in The Romance Languages, edited by Martin Harris and Nigel Vincent, London - New York, Routledge, 2001 (Croom Helm 1988), pp. 1-25.
Nigel Vincent, Latin, in The Romance Languages, edited by Martin Harris and Nigel Vincent, London - New York, Routledge, 2001 (Croom Helm 1988), pp. 26-78.
André Martinet, Le Français sans fard, Paris, PUF, 1974 (1969 1).



(11). Programma per spagnolo.


Per ora sono previste due possibilità. La prima opzione è una scelta di lavori, che vanno dalle basi generali di romanistica, agli aspetti storici e diffusionali dello spagnolo. Il pacchetto è particolarmente adatto a chi è ancora un po' digiuno di linguistica romanza.

Martin Harris, The Romance Languages, in The Romance Languages, edited by Martin Harris and Nigel Vincent, London - New York, Routledge, 2001 (Croom Helm 1988), pp. 1-25.
Nigel Vincent, Latin, in The Romance Languages, edited by Martin Harris and Nigel Vincent, London - New York, Routledge, 2001 (Croom Helm 1988), pp. 26-78.
John N. Green, Spanish, in The Romance Languages, edited by Martin Harris and Nigel Vincent, London - New York, Routledge, 2001 (Croom Helm 1988), pp. 79-130.
John Holm, Spanish-based Varieties, in John Holm, Pidgin and Creoles. Vol. II Reference Survey, Cambridge - New York - Melbourne, Cambridge University Press, 1989, pp. 304-321.
André Martinet, Strutture in contatto: l'assordimento delle sibilanti in spagnolo, in André Martinet, Economia dei mutamenti fonetici. Trattato di fonologia diacronica, introduzione e traduzione di Giovanni Caravaggi, Torino, Einaudi, 1968 (in originale: Economie des changements phonetiques. Traité de phonologie diachronique, Bern, Francke, 1955), pp. 271-295.


Per chi fosse invece già provvisto di basi di linguistica romanza e desideroso di approfondire la fase formativa delle lingue iberiche, si consiglia:

Giuseppe Tavani, Preistoria e protostoria delle lingue ispaniche, L'Aquila, L. U. Japadre, 1968.



(12). Programma per portoghese.


Esercitazione web concordata. Tra i materiali:

Paul Teyssier, Manuel de langue portugaise (Portugal - Brésil), Paris, Klincksieck, 1984.



(13). Programma per inglese.


È previsto un ventaglio di alternative abbastanza ampio, in modo da venire il più possibile incontro ad interessi (e preparazioni!) diversi. In particolare si propongono: (1) una classica introduzione generale alla linguistica inglese del Crystal, utile in realtà solo a principianti davvero assoluti; (2) un semplice avvio alla linguistica dei corpora di lingua inglese; (3) una agevole introduzione agli aspetti variazionali dell'inglese, ed ai diversi "inglesi" nel mondo; (4) una introduzione di riferimento all'Early Modern English, raccomandabile soprattutto a chi nutrisse interessi storici e/o letterari; (5) un testo introduttivo ma di buon livello di fonetica generale con particolare riguardo alla lingua inglese.

David Crystal, The English Language. A Guided Tour of the Language, Cambridge, Cambridge University Press, 1998 "Cambridge Approaches to Linguistics".
Douglas Biber et alii, Corpus Linguistics: Investigating Language Structure and Use, London, Penguin Books, 2002 [1988 1st ed.].
Maria Luisa Maggioni - Paola Tornaghi, Arcipelago inglese. Diffusione e futuro delle lingue inglesi nel mondo, Milano, Sugarco Edizioni, 2002.
Charles Barber, Early Modern English, Edinburgh, Edinburgh University Press, 2001 [1976 1st ed.].
Peter Ladefoged, Vowels and Consonants. An Introduction to the Sounds of Languages, Malden (Mass.) - Oxford (UK), Blackwell, 2001, con CD-ROM.



(14). Programma per tedesco.


È possibile sciegliere tra due testi, il primo (Russ) per principianti, e l'altro per avanzati:

Charles V. J. Russ, The German Language Today. A Linguistic Introduction, London & New York, Routledge, 1994.
Anke Lüdeling, On Particle Verbs and Similar Construction in German, Stanford (California), Center for the Study of Language and Information, 2001.


In alternativa, per avanzati che fossero interessati, è anche possibile portare una introduzione alla dialettologia tedesca, od un volume sulla fonologia del tedesco:

Hermann Niebaum - Jürgen Macha, Einführung in die Dialektologie des Deutschen, Tübingen, Niemeyer, 1999 "Germanistische Arbeitshefte" 37.
Richard Wiese, The Phonology of German, Oxford, Oxford University Press, 1996 "The Phonology of the World's Languages".



(15). Programma per norvegese.


Per ora propongo due testi:

Einar Haugen, The Scandinavian Languages. An Introduction to their History, London, Faber and Faber, 1976.
Gjert Kristoffersen, The Phonology of Norwegian, Oxford, Oxford University Press, 2000 "The Phonology of the World's Languages".



(16). Programma di Corpus Linguistics.


Lo so che non è un programma basato su una lingua piuttosto che un'altra, ma molta parte dei progetti (non solo miei) del nostro dottorato e delle tesi di laurea ad essi collegati sono di linguistica dei corpora. A chi fosse incuriosito od interessato mi sembrava giusto fornire un'introduzione utile:

Lynne Bowker - Jennifer Parson, Working with Specialized Language. A practical Guide to using Corpora, London & New York, Routledge, 2002.



Parte facoltativa.


Nel corso dei due moduli di lezioni online sono stati presentati molti materiali (siti web, libri, articoli) utili per eventuali approfondimenti da parte di chi vi fosse interessato. È possibile che siate stati attratti da qualcuno degli argomenti proposti (anche extra-linguistici: filosofia, biologia, semiotica, logica, scienze, ecc.) e che abbiate letto qualcosa. Nel qual caso sappiate che potete decidere di "giocarlo come jolly": portarlo, ossia, all'esame come parte facoltativa, che fa media (ed alza di solito il voto!) con le altre quattro regolamentari (ovviamente un libro od un sito complesso "peserà" più di una breve pagina web o di un'articolo di 4 pagine).



Raccomandazione per tutti.


I programmi come avete visto sono tanti. Se dovessi portarmi all'esame tutti i libri necessari dovrei ricorrere a Gondrand - e l'Uni non me lo rimborserebbe ;-) Quindi mi raccomando di portarvi sempre dietro all'esame i testi che avete studiato, e di scrivere accanto al vostro nome sul foglio dell'appello (affisso sulla porta del mio studio al 5° piano) il programma concordato che avete scelto.