Questo è il programma del corso per Lingue e letterature,
NON di quello per Mediazione, le cui istruzioni saranno
comunicate agli studenti solo oralmente!
L'esame, che si svolge oralmente, è articolato in quattro parti
(tre generali ed una specialistica) che possono venire sostenute nella medesima
seduta o (meglio) in più sedute a facoltà del candidato. La prime tre parti sono uguali per tutti,
mentre l'ultima è concordata in base alla lingua scelta dallo studente.
Nel caso degli iteranti, naturalmente, le cose cambiano: questi, avendo portato il Graffi - Scalise e le lezioni online già una volta, non avrebbe molto senso che le portino ancora una seconda; possono, pertanto, portare solo un libro (ovviamente non lo stesso dell'altra volta) scelto tra quelli della parte quarta.
Si noti, inoltre, che, per quanto riguarda la struttura generale, nessuna significativa variazione è stata introdotta rispetto agli anni precedenti (anche quelli in cui pure il corso aveva un'altra, più depistante, denominazione: Didattica delle lingue moderne): è solo stata aumentata la scelta di base per le parti specialistiche, sono state corrette ed integrate qui e là le lezioni online, e mantenute le lezioni filmate.
L'iscrizione agli appelli da nove anni ormai si effettua online alla pagina del mio sito http://www.bmanuel.org/esame/index.php (approntata inizialmente da Adriano Allora e poi perfezionata da Luca Procopio) anziché prima manualmente sui poco affidabili foglietti volanti appesi alla bacheca, ed anziché ora alle ancor meno comode e ben più macchinose ed esigenti pagine del sito dell'UniTO (la famigerata procedura "esse3"), che useremo solo per registrare.
Il corso è stato pianificato in modo che, seguendo queste istruzioni, possa essere fattibile senza particolari difficoltà anche dagli studenti che non potessero frequentare. Niente apartheid per i non frequentanti!
Le "parti generali" dell'esame costituiscono una introduzione
alla linguistica generale, e prevedono lo studio combinato (1)
di un manuale più le lezioni online (2) sul linguaggio
e quelle (3) sulle lingue.
Un possibile percorso consigliabile potrebbe essere quello di studiare prima il primo modulo
delle lezioni (sul linguaggio), poi il manuale, e quindi il secondo modulo di lezioni
(sulle lingue).
La prima edizione (2002: il "Graffi blu"), ora esaurita, è stata sostituita da una seconda
(2003: il "Graffi rosso") ancora recentemente ristampata, che ha eliminato qualche imprecisione
ed aggiunto un paio di paragrafini: le differenze, ai fini dell'esame, sono irrilevanti.
Nel 2013 è uscita una terza edizione (il "Graffi azzurro") che ha un paio di addizioni più cospicue:
studiate pure nell'edizione che avete trovato, semmai chi avesse già usato la
terza edizione me lo segnali all'esame. Il manuale è da studiare completo; alcuni capitoli,
però, sviluppati anche nelle lezioni online, sono di interesse prevalentemente contrastivo ad esse, utili
per sviluppare un'attitudine critica agli argomenti presentati; altri capitoli (soprattutto
Fonetica, Morfologia e Sintassi) sono invece indispensabili
e fondamentali; il capitolo 10 (Linguistica storica), infine, è da abbinare alla
parte (3) dell'esame (Lingue), di cui costituisce
il presupposto, e varrà interrogato in quella sede.
Il testo è comune per tutti gli studenti. Per gli studenti stranieri (Erasmus, ecc.)
con conoscenza ancora imperfetta dell'italiano può tuttavia essere sostituito con il
titolo seguente [For foreign and Erasmus students with still limited knowledge of Italian it is
possible to substitute Graffi's manual with this one in English]:
Si tratta di due moduli di lezioni, disponibili
online.
Il primo è un'introduzione al problema del linguaggio, dal punto di vista generale,
semiologico e biologico. Il secondo alle lingue dell'Eurasia, soprattutto in relazione
alla linguistica storica ed alla classificazione linguistica; dato l'orientamento
orientalistico della molta parte degli iscritti al corso il focus della trattazione
verte soprattutto sull'Asia.
La seconda sezione dell'esame (che costituisce la
(4) parte) è costituita dai programmi speciali dedicati
alle linguistiche delle lingue scelte dagli studenti. L'intendimento originale era
quello di concentrarsi su cinese (lingua ora sostanzialmente persa, con la ristrutturazione dei
dipartimenti del 2012), giapponese, arabo e hindi, ma cammin facendo altre lingue
si sono aggiunte (d'altronde, il fine è stimolare la curiosità dello studente ad applicare gli
strumenti "tecnici" appresi a qualsiasi realtà linguistica che lo interessi: niente
limiti, quindi). Nei punti seguenti c'è l'elenco completo dei programmi speciali
che si sono finora concordati; sono già una quarantina abbondante, ma se ne possono
concordare anche altri in base a vostre
proposte ed esigenze: fatevi sotto, se avete un'idea utile od un interesse bizzarro,
ché più bizzaro è più sono felice.
Per cinese, giapponese, arabo e hindi sono disponibili i filmati (che erano una NOVITÀ 2007,
e si vede: il campionamento è arcaico e schifoso, con un audio talora incomprensibile;
giorno verrà anche una ricampionatura decente) di alcune lezioni che
ho dedicato alla illustrazione dei programmi, con tutte le istruzioni su come studiarli:
per favore dateci un'occhiata
(se riuscite a farcela) prima di faticare inutilmente (e di mandarmi a stendere!).
Per gli altri programmi, invece, sono ovviamente sempre disponibile ad ogni chiarimento.
Propongo un volume di Tucker Childs del 2003 che ha il vantaggio di avere
anche dei file audio in cui uno può sentire alcune delle conclamate bizzarie delle
lingue africane, come i famigerati clics:
Propongo il volume dei Cambridge Language Surveys, vecchiotto ma valido,
e di dimensioni e taglio adatto:
Dato che il volume dei Cambridge Language Surveys, pur decisamente eccellente,
non è facilmente ritagliabile per un esame, propongo una selezione dal diciassettesimo volume
dello Handbuch of North American Indians, che comprenda i capitoli generali (pp. 1-63 e 137-184),
quello storico (pp. 290-324), ed almeno due sketch a scelta:
Il libro di default prescelto è una sintetica introduzione alla grammatica
storica delle lingue semitiche (ha 30 anni, ma alternative valide più moderne ed in italiano
non ne ho trovate). Istruzioni e suggerimenti su come affrontarlo sono
contenuti nelle lezioni filmate online.
Se questa è la scelta generica, molte altre possibilità più
ad hoc sono prevedibili. Come ad esempio:
Il primo titolo è adatto per studenti avanzati che si interessino
alle varietà degli "arabi volgari"; il secondo è per gli appassionati di fonetica
(ebbene sì, ve ne sono: pochi, è vero, ma vi sono!); il terzo per principianti
che preferiscono il francese all'inglese e che si accontentano di una prospettiva
più eurocentrica; il quarto è per i più avanzati cui l'armamentario della
grammatica generativa non fa paura; il quarto una introduzione agli inizi della
grammaticografia araba ed ai suoi concetti caratterizzanti; ed il quinto, infine,
è una efficace ma leggibile storia della lingua araba, consigliabile per chi voglia
concentrarsi sul solo arabo e non disdegni un po' di storia.
In generale, si può partire dal profilo di Kossmann per il
volume afroasiatico dei Cambridge Language Surveys:
Cui si può aggiungere, per vedere una situazione specifica e tastarne
il polso, il piccolo volumetto emanato dal governo marocchino:
Propongo uno di questi volumi, che spaziano dalla sintassi, all'aspetto,
alla fonologia ed alla morfologia:
Una versione light della selezione di articoli di linguistica
cinese (informalmente soprannominata "il pacco bomba") originariamente adottata
per DLM 2001-2002 (per cui cfr. il già approntato elenco
con guida alla lettura, e le lezioni
filmate online); era ritirabile presso la fotocopisteria di via Roero di Cortanze,
ma, da quando cinese è stato dismesso dal nuovo Dipartimento, anche questa "convenzione",
che si "estinguerà" con gli ultimi miei ex-studenti di Asia e Africa, è stata
abbandonata; il "pacco" resta comunque disponibile (non più in copisteria) a chi me ne
facesse richiesta; del pari, una nuova selezione alternativa era in allestimento,
ma, vista la prevedibile scarsità di domanda, si è preferito dare la priorità ad altri progetti,
usando invece come default le soluzioni proposte nel numero precedente.
La selezione è la stessa del full (cfr. programma successivo), ma erano stati eliminati
quattro articoli non adatti a principianti. L'elenco del "pacco light"
è comunque il seguente:
Il "Pacco bomba" in versione full (cfr. le spiagazioni al
numero precedente), e cioè:
Lo so che non è un programma basato su una lingua piuttosto che
un'altra, ma molta parte dei progetti (non solo miei) del nostro dottorato e delle tesi
di laurea ad essi collegati sono di linguistica dei corpora. A chi fosse incuriosito
od interessato mi sembrava giusto fornire un'introduzione utile al tipo di lavori
che stiamo conducendo:
Il primo è più orientato alla estrazione terminologica, il secondo
è generico, ed è il manuale dato di solito come di riferimento.
Un volume utilissimo, inoltre, proponibile per chi non fosse troppo
allergico ad un po' di matematica e statistica (di livello elementare, comunque!),
è il seguente:
Indirizzati alla linguistica dei corpora di aree linguistiche specifiche
(risp. tedesco ed inglese) si possono anche consigliare (e scegliere!) i volumi seguenti:
Indirizzato alla linguistica dei corpora italiana ed in italiano
è anche il mio manualetto, gratuitamente
scaricabile come e-book: potrei non raccomandarlo?
Per l'ebraico di papabile è disponibile prevalentemente bibliografia
storica (ebraico biblico e formazione dell'ebraico) ma non sull'israeliano moderno
(a parte le cose tipo teach yourself, che non sono adatte per un esame). Posso pertanto
proporre a scelta una introduzione all'ebraico biblico ed una prospezione sull'ebraico prima della diaspora,
da integrare per l'ebraico moderno con i capitoli 24-26 del Weninger:
Propongo di studiare almeno l'introduzione e la prima dozzina di lezioni (sufficienti
per tradurre testi semplici e capire qcosa delle iscrizioni più standard - e più comuni)
della più classica delle grammatiche di antico (medio) egiziano:
Per aiutarsi nella pratica di disegnare i caratteri, specie se
non si fosse dei grandi artisti, si possono usare gli utili consigli di:
Si propone un pacchetto composito, in cui ad (1) una classica (ed un po'
antiquata, ma non sostituita) introduzione all'estone di Raun e Saareste, si affiancano
(2-3) delle introduzioni generali alla linguistica uralica di Manzelli e (4) alla
alla linguistica baltofinnica di Viitso, per finire (5) con un mio case study su un
fenomeno tipico di finnico, estone e voto.
In alternativa a questo pacchetto composito può andare bene anche
un libro unico, buono e più recente, ma di non facilissimo reperimento:
Si propone un pacchetto composito. In primo luogo vi saranno [a-b]
alcuni lavori introduttivi alla linguistica uralica,
Questi saranno seguiti [c] da una introduzione alla linguistica baltofinnica
e da [d-e] due studi su singoli aspetti di linguistica finnica:
In alternativa a [d] propongo un altro lavoro su un diverso aspetto del
finnico, ma non in finnico (Luthy), od una introduzione in inglese alle lingue
lapponi di Sammallahti:
Oltre che ad una singola lingua od area linguistica può capitare
che uno si trovi interessato ad una particolare branca della linguistica, come ad
esempio la fonetica.
A costoro consiglio principalmente un testo di riferimento
generale (il primo), o se uno avesse ambizioni più modeste uno (il secondo) centrato
principalmente sull'inglese:
La proposta di base
si incentra su una famosa raccolta di saggi di Martinet:
A questo titolo, chi non avesse le necessarie basi di filologia romanza
può affiancare, per aiutarsi, i due seguenti articoli:
Una valida alternativa per chi preferisse leggere in inglese è
questo volume della Walter, che, oltre alla presentazione storica, presenta anche
un quadro contemporaneo ed una prospezipone della diffusione del francese fuori di Francia:
Un'introduzione semplice, e prevalentemente storica, culturale e
sociolinguistica, che può andare bene tanto per farsi la bocca è:
Il libro prescelto è molto ricco di argomenti diversi; tra questi,
presenta anche una buona sezione dedicata all'ainu. Di questa sezione non si richiede
uno studio approfondito come del resto del volume, ma se ne pretende comunque la
conoscenza, specie da un punto di vista contrastivo con il giapponese e le lingue
occidentali (una domanda classica, in questa impostazione, può riguardare gli onorifici
ainu vs. i giapponesi e cosa avviene, ad es., in italiano). Ulteriori istruzioni su
come affrontare lo studio di questo volume sono date in alcune
lezioni filmate online.
Al posto dello Shibatani, di interesse generale, sono proposti
volumi di interessi particolari, tra cui scegliere. Naturalmente, dei testi
più lunghi si possono confezionare ritagli ad personam.
I testi raccomandabili potrebbero essere i seguenti:
Il libro è molto vasto, e, nella sua integrità, se ne richiede
solo la lettura ed una conoscenza generale. Lo studio sarà più approfondito solo
per le specifiche sezioni che sono state concordate a lezione (per chi non ha potuto
frequentare sono disponibili dei filmati online delle lezioni).
La prima, e più ovvia, opzione è uno studio globale e più
approfondito di quanto non si richieda ai principianti di:
Soprattutto (ma non solo) per chi avesse già portato il Masica, si possono proporre testi
di interesse più specifico. Due prime, alternative, proposte potrebbero essere:
il Johansson, che è una antologia con commento linguistico e profilo grammaticale
di Pali, intelligentemente scelta in modo da presentare al contempo anche un profilo
esauriente della dottrina buddista; il Gair che, invece, è una bella antologia di
articoli linguistici su una delle più interessanti lingue indoarie moderne, il
singalese (mi piacerebbe molto trovare qualcosa di simile
al Gair anche per la Hindi, ma non vi sono ancora riuscito). Una terza proposta,
per chi volesse allontanarsi dall'indoario per esplorare l'altra grande famiglia
linguistica dell'India, la dravidica, potrebbe essere la recente introduzione di
Krishnamurti (nel qual caso, data la sua ampiezza, ai principanti se ne richiede
nella sua integrità solo la lettura ed una conoscenza generale; le specifiche sezioni
oggetto di studio più approfondito verranno concordate caso per caso). Nuove ulteriori
proposte saranno naturalmente le benvenute.
È prevista l'abbinata di due testi (da approfondire a seconda degli interessi dello studente);
l'uno è un agile profilo grammaticale, in cui accanto alla presentazione del bahasa indonesia
vengono affiancati i principali fenomeni del bahasa malayu quando divergenti;
l'altro è un profilo di storia della lingua indonesiana:
L'anglistica è studiatissima ed ha mille sfaccettature; è quindi
previsto un ventaglio di alternative abbastanza ampio, in modo da venire il più possibile incontro ad interessi (e preparazioni!) diversi.
In particolare si propongono le seguenti possibilità:
Le proposte finora richieste prevedono quindi in alternativa:
(1) una classica introduzione generale alla linguistica
inglese del Crystal, utile in realtà solo a principianti davvero assoluti; (2)
un semplice avvio alla linguistica dei corpora di lingua inglese, vecchio ma molto buono (3);
una agevole introduzione agli aspetti variazionali dell'inglese, ed ai diversi "inglesi" nel
mondo (limitatamente alla variazione tra GB e States c'è invece il (13));
(4) una introduzione di riferimento all'Early Modern English,
raccomandabile soprattutto a chi nutrisse interessi storici e/o letterari; (5)
un testo introduttivo ma di buon livello di fonetica generale con particolare riguardo
alla lingua inglese; tra gli inglesi nel mondo, presentati genericamente in (3) prevedo
approfondimenti monografici almeno per l'inglese di Nuova Zelanda (6),
per quello indiano (7) e per quelli asiatici, soprattutto di Hong
Kong e Thailandia (8) ma anche di Singapore (9);
(10), specie se limitato alla sua prima sezione, è una valida
alternativa a (3); (11) è per chi ha più inclinazioni letterarie
che linguistiche, ma ama la metrica; (12), infine, combina
aspetti storici, dialettali e variazionali.
Al di là delle introduzioni alle lingue celtiche (e ve ne sono di buone)
per chi volesse aggredire specificamente l'irlandese consiglio:
Sono due piccoli volumetti, smilzi ma efficaci, opportunamente complementari,
in quanto uno è un profilo di grammatica sistematica, ed il secondo una breve grammatica
didattica e progressiva. Esiste anche un terzo volume che è una piccola antologia di testi,
eventualmente utile a chi arrivasse a quel livello di competenza.
Per l'islandese, che io sappia, non c'è una buona introduzione generale
(tantopiù senza uscire dall'inglese) prescindendo da quelle a tutte le lingue nordiche.
Vi sono, certo, buoni studi su argomenti particolari: in particolare ne consiglio uno sulla
fonetica (Arnason 2011) ed uno sui casi (Barðdal 2006).
Il quadro generale si può ricostruire da un uso parziale e giudizioso (e pertanto ad personam)
della letteratura elencata per le Lingue nordiche, in particolare lo Handbook. Se invece
il ricercato fosse una grammatica, propongo una combinazione (in misura naturalmente variabile)
di una learner grammar (Glendening 1986) con una grammatica di riferimento (il
vecchio ma sempre utile Einarsson 1961).
Comunque, quindi, uno deve formularsi la propria mistura a seconda dei suoi interessi e delle sue basi.
Propongo l'abbinata di due brevi testi, uno un'introduzione generale alla famiglia,
e l'altro uno studio sui problemi fonetici più conclamati di una di quelle lingue:
In più, per soddisfare la propria giustificata curiosità, suggerisco
di sentire un file audio* con i famigerati clicks dalla
An Introduction to African Languages *
di George Tucker Childs (Amsterdam-Philadelphia, John Benjamins Publishing Co, 2003)
Il libro consigliato, per gli scopi più generali e diversi, è piuttosto ricco,
e quindi grosso, e nella sua integrità non se ne può richiedere che la lettura ed una conoscenza generale,
concordandone poi, caso per caso, specifiche sezioni, oggetto di studio più approfondito.
In alternativa si può proporre una introduzione molto più compatta
(anche se meno variegata) e pertanto studiabile nella sua intierezza:
Inoltre, chi fosse particolarmente interessato all'introduzione della hangul
ed alla figura di Sejong, può guardare il fascicolo dedicatogli dagli «Studies in
The Linguistic Sciences» dell'Università dell'Illinois ad Urbana:
Tra le varie possibilità, vi consiglio da una parte un manuale classico,
indoeuropeo-centrico (ma già piuttosto innovativo, quando apparve, negli ormai lontani anni
Settanta) ed un manuale nuovo, finalmente non centrato al solito sull'indoeuropeo:
Tra le molte possibilità, una buona introduzione è fornita dal
volume seguente:
Oltre che ad una singola lingua od area linguistica può capitare
che uno si trovi interessato ad una particolare branca della linguistica, come ad
esempio la morfologia.
A costoro consiglio soprattutto un vecchio (ha più di mezzo
secolo!) ma intramontato (lo consigliava ancora anche il Dixon in una recentissima summa
della linguistica moderna) classico. Se uno invece volesse confrontarsi con cosa
offre il panorama della ricerca morfologica moderna consiglio il recente (2010:
ma la prima edizione era del 2002) secondo testo:
Al di là delle singole lingue, la
neurolinguistica è spesso una fonte di notevole curiosità, e la bibliografia è sterminata,
ma a volte fonte di confusioni, dato che talora si allontana dallo strettamente fisiologico
per sconfinare nel cognitivo quando non nell'opinabile.
Per ovviare a ciò consiglierò
un testo, più strettamente di ambito clinico ed afasiologico (1), od un manuale generale
che è ormai un classico della neurolinguistica italiana (2):
La migliore sintesi, compatta ed efficace, è un vecchio, storico, libro di Haugen:
L'opera moderna di riferimento è un gigantesco Handbook
di più di duemila pagine, da cui eventualmente uno può ritagliarsi, ad personam
ed a sua discrezione, quel paio di centinaia di pagine che più gli interessano:
Inoltre, un aspetto che di solito interessa è la runologia; oltre
alle parti deputate dei titoli precedenti, a tal scopo si può considerare anche il titolo
seguente, che, se del caso, può anche essere combinato con personali ed opportune
selezioni degli altri titoli:
Il solo testo specifico e papabile per i nostri scopi che mi sovvenga è
È consigliabile soprattutto agli appassionati di fonetica; per palati
diversi e più generici una qualunque delle proposte avanzate per le lingue nordiche,
appena adattata alla bisogna, può essere ugualmente espediente.
Per avere una minima idea di questo complesso e storicamente importante
gruppo linguistico, propongo di combinare due piccoli, classici, testi di riferimento,
uno sulla lingua antica ed uno sulla situazione moderna:
Sul polacco che non sia in polacco od in russo non c'è molto di raccomandabile di generale,
ci sono solo studi su questioni puntuali. Quello forse più proponibile è uno sulla fonologia
La scelta più generale è:
Per i più avanzati è anche possibile fare un confronto tra portoghese
continentale e brasiliano, selezionando gli elementi contrastivi a partire da:
Per quelli, invece, non solo più avanzati, ma già con interessi
ben definiti e specifici, si consiglia invece una appropriata selezione da:
Il quechua è una dei complessi linguistici amerindi globalmente meglio studiati,
ma il problema base (almeno per noi) è che ci sono diverse grammatiche delle diverse
lingue quechua ma una grammatica comparata pandialettale non c'è ... Ci sono anche
molte grammatichette amatoriali di varietà locali, scritte per i locali ma che a noi
non servono, e la linea tra grammatiche didattiche e di riferimento non è sempre quella voluta.
Il capitolo sul quechua che è contenuto nella linguistica andina di Adelaar è, credo,
il migliore sostituto di quella grammatica pandialettale che non c'è, e come introduzione va benissimo:
Essendo breve lo consiglio in combinazione con uno dei seguenti (od una
selezione individuale di più titoli):
La grammatica di Cuzco di Hitier è in francese, ma è probabilmente uno dei più
pratici mix di informazioni varie, grammatica didattica (ma non troppo inutilizzabile
come sistematica) ed è pure dimensioni contenute: può essere un passabile candidato, quindi.
La grammatica di shausha huanca di Wroughton è invece in spagnolo, ed è una grammatica
di riferimento ma è ancora di dimensioni contenute (sulle 150 pagine).
La grammatica di chanca di Zariquiey e Córdova, ancora in spagnolo, è invece una grammatica
pratica, decente anche se forse meno polivalente di Hitier. La grammatica di Huallaga di Weber,
infine, è un valido esempio di grammatica di riferimento: gigantesca ed ingestibile, non la
si può certo "studiare" per un esame, ma magari può essere usata parzialmente in
una "soluzione macedonia", o semplicemente consultata occasionalmente per chiarirsi
qualche questione.
Sono state inizialmente previste tre alternative (ma altre se
ne potranno aggiungere). In particolare si propongono: (1) un manuale di orizzonte
soprattutto storico, in prospettiva romanistica e medievistica; (2) un testo strettamente
linguistico sulla sintassi, che però richiede già un po' di conoscenza del marchingegno
della grammatica generativa; (3) una monografia centrata su un problema particolare,
di una "minoranza" romena, ma di taglio più sociolinguistico e culturale.
Una piccola scelta di testi, da usare in fascio, sulla trascrizione e sulla grammatica
storica slava e russa:
In alternativa, per chi già leggesse correntemente il russo, proporrei
od il testo di riferimento sul russo novgorodiano, od una eccellente grammatica
storica della lingua russa:
C'è un testo recente e raccomandabile centrato su questa neonata "nazionalizzazione"
del serbocroato:
Oltre che ad una singola lingua od area linguistica può capitare
che uno si trovi interessato ad una particolare branca della linguistica, come ad
esempio la sintassi. In questo caso siamo insolitamente fortunati perché esiste
un eccellente manuale in italiano:
Per ora sono previste due possibilità. La prima opzione è una scelta di lavori, che vanno dalle basi generali di romanistica,
agli aspetti storici e diffusionali dello spagnolo. Il pacchetto è particolarmente adatto a chi è
ancora un po' digiuno di linguistica romanza.
Per chi avesse interessi più specifici invece si possono consigliare
libri ad hoc, come ad esempio:
L’ultimo, vecchio ma non malamente invecchiato, è consigliabile
per chi fosse già provvisto di basi di linguistica romanza e fosse
desideroso di approfondire la fase formativa delle lingue iberoromanze.
Se uno volesse andare sulle lingue slave in generale (oltre che in russo)
ci sono anche titoli di sicuro riferimento in inglese. Si tratta però in genere di
opere piuttosto mastodontiche, tipo il Comrie-Corbett, di cui non si potrebbe che
scegliere qualche capitolo (i primi, più generici, e poi quelli più confacenti agli
interessi dello studente), od il Sussex-Cubberley,
che è un po' più compatto e che si potrebbe fare più completamente, magari solo col salto
di qualche capitolo (sempre a scelta e discrezione dello studente).
È possibile sciegliere tra due testi, il primo (Russ) per principianti,
e l'altro per avanzati:
In alternativa, per avanzati che fossero interessati, è anche possibile portare una
introduzione alla dialettologia tedesca, un volume sulla fonologia del tedesco,
od una introduzione alla linguistica dei corpora del tedesco:
Per conoscere almeno a grandi linee la struttura grammaticale della
lingua thai propongo il semplice ma completo
A questo, per chi voglia meglio orizzontarsi nel complicato sistema
grafico, si può suggerire l'abbinamento con il classico
Un profilo grammaticale semplice ed accessibile purtroppo non c'è:
solo molta bibliografia su singole questioni storiche e/o linguistiche (che eventualmente
posso fornire a richiesta), delle grammatiche didattiche utili in sé ma non come esame,
e dettagliate grammatiche di riferimento. In questa situazione mi sembra che la soluzione
migliore resti il buon vecchio Thompson, che almeno è il classico su cui si sono formati
quasi tutti i monkhmeristi occidentali:
Nel corso dei due moduli di lezioni online sono stati presentati
molti materiali (siti web, libri, articoli) utili per eventuali approfondimenti da parte
di chi vi fosse interessato. È possibile che siate stati attratti da qualcuno
degli argomenti proposti (anche extra-linguistici: filosofia, biologia, semiotica,
logica, scienze, ecc.) e che abbiate letto qualcosa. Nel qual caso sappiate che
potete decidere di "giocarlo come jolly": portarlo, ossia, all'esame come parte
facoltativa, che fa media (ed alza di solito il voto!) con le altre quattro
regolamentari (ovviamente un libro od un sito complesso "peserà" più di una breve
pagina web o di un'articolo di 4 pagine).
I programmi come avete visto sono tanti. E se dovessi portarmi
all'esame tutti i libri necessari dovrei ricorrere a Gondrand - e l'Uni, naturalmente, non me
lo rimborserebbe ;-) Quindi mi raccomando di portarvi sempre dietro all'esame
i testi che avete studiato, e di scrivere sempre nel foglio
dell'appello (online a http://www.bmanuel.org/esame/index.php) il programma
concordato che avete scelto.