Se anche per l'arabo incominciamo la nostra navigazione partendo da
portali e motori di ricerca, incontriamo problemi in parte diversi da quelli che
abbiamo verificato con il cinese: i siti che si presentano (anche) in inglese anziché esclusivamente
in arabo sono infatti relativamente numerosi. Si va da
“internet directories” (tipo Yahoo, per intenderci) come Ajeeb, 4Arabs e
soprattutto The Middle East Directory (le ultime due diversificate
per le diverse nazioni di lingua o cultura araba), a portali - motori
di ricerca (tipo Altavista) come Arabia Com o come il marocchino (in lingua francese) Menara,
a portali veri e propri come Al Bawaba o l'egiziano Om El Donia:
Se proviamo a guardare, però, le corrispondenti pagine in lingua nativa, come:
dovremmo incontrare meno problemi di visualizzazione di quelli avuti per il cinese (il sistema di character encoding è, come vedremo, senz'altro più semplice), ma riscontriamo un fenomeno analogo a quello che avevamo già notato per le versioni "occidentalizzate" del People's Daily cinese. La versioni inglesi (o francesi) sono infatti di solito drasticamente diverse da quelle arabe, ed in modo, perlopiù, né innocente né casuale. Questo ne limita naturalmente l'utilizzo "linguistico" nella didattica, ma può al contempo rappresentare eventualmente una base per un confronto interculturale.
Anche per l'arabo, non è certo qui il caso di troppo soffermarsi su
siti accademici e tecnici dedicati alla lingua e cultura araba, come ad esempio quello
del Center for Middle Eastern Studies della University of Texas di Austin:
Mi limiterò pertanto a pochi suggerimenti introduttivi, con riferimenti inglesi od italiani. Due ricchissime liste di links, da cui eventualmente partire, sono quelle di Languages-on-the-web e di Harvest; meno abbondanti, ma comunque ricchi di stimoli, sono la pagina araba (in italiano!) della Babele del Levante e l'Arab World (in inglese) di Cecil Marie Cancel. Un sito di informazione generale piuttosto ricco e finalmente in italiano è invece Arab.it, che si presenta come “il sito che si interessa alla cultura e alle scienze sociali ed economiche del mondo arabo e di quello italiano”.
I siti di questo tipo sono molti (anche se di rado in italiano), ma più numerosi sono certo quelli dedicati piuttosto all'Islam che all'arabo in sé e per sé. Alcuni, al di là degli aspetti più apologetici che possono essere fastidiosi per i più laici di noi, sono comunque utili anche per scoprire dettagli di usi e costumi magari non dei più divulgati ma spesso preziosi per facilitare l'intervento educativo in situazioni pratiche delicate. Esemplare, nel bene e nel male (e non voglio segnalare siti ben più integralisti), è da questo punto di vista ad esempio:
Altra utilità presentano i numerosi siti con il testo del Corano, che possono servire da supporto didattico oltre che da grimaldello culturale. Fornisco almeno due riferimenti, il primo con il Corano in Real Audio (pagina in italiano) ed il secondo con una traduzione italiana del Corano, disponibile online ma anche scaricabile come singolo filre zippato.
I siti italiani, dicevo, non sono moltissimi, ma qualche dato utile per tastare il polso della situazione locale dell'immigrazione arabofona può ricavarsi dal Centro Interculturale di Torino, come ad esempio le cifre relative all'immigrazione marocchina:
Un argomento di sicuro valore didattico è certo la letteratura. Segnalo almeno due siti, uno assai ricco in francese sulla letteratura magrebina, con molti testi scaricabili, ed uno invero piuttosto magro in italiano:
Venendo ad altri argomenti di cultura varia utili all'educatore, penso che anche l'arte islamica potrebbe suscitare un considerevole interesse. Un sito didatticamente valido, anche se privo di spettacolari immagini scaricabili, è ad esempio quello dell'IAAO:
Anche l'arte calligrafica può essere un argomento adatto per catturare l'attenzione o provocare riflessioni contrastive con la nostra pratica scrittoria:
Scendendo a livello di curiosità, un punto d'incontro può risultare anche dalla cucina, come mostra il contributo di Francesca Della Puppa. Oltre alla pagina in italiano di Arab.it, è abbastanza ricca ed appetitosa la pagina egiziana in inglese dell'Egypt Daily News:
I giornali, infine, che sono un'altro elemento utilissimo per entrare in una cultura, presentano problemi analoghi a quelli che avevamo riscontrato per il cinese: spesso sono solo in lingua, con i conseguenti problemi di visualizzazione prima e di comprensione dopo. L'ormai famosa testata ed emittente satellitare del Qatar Al-Jazirah, ad esempio, esce solo in veste rigorosamente araba, ed anche alcune testate che uscivano bi- o trilingui, perdipiù, hanno recentemente eliminato le versioni occidentali, causa senz'altro l'attuale clima di estremizzazione ed integralismo. Così è stato, ad esempio, per il siriano Al-Thawra, che prima usciva anche in inglese e francese (ed i cui ratings sull'autorevole MondoTimes erano comunque «Content: Awful; Political Bias: Conservative; Credibility: Very Low»):
A differenza dei portali, le testate bilingui (le più utili a scopi didattici) che sopravvivono sono difatto pochissime, come il periodico egiziano Al-Siyassa (un bilingue vero) o come il quotidiano siriano Teshreen / Syria Times (che è invece un tipico "bilingue finto"):
Giornali che escono direttamente in lingue occidentali (inglese o francese), sono invece relativamente numerosi in quasi tutti i paesi arabi (la principale eccezione è la Libia, uscita dal lungo isolamento forse ancora troppo di recente per coglierne già i frutti nella stampa), come si può vedere dagli esempi della rassegna seguente:
Un tentativo di spiegazione di questa apparente schizofrenia, per cui sono state dismesse le testate bilingui ma proliferano testate solo in lingua occidentale, potrebbe essere cercata nel fatto che in tempi di estremismo come gli attuali neppure la pratica dei falsi bilingui (stessa testata, ma contenuti modificati) bastava ad erigere un argine sufficientemente rigoroso tra il punto di vista del pubblico arabo per se stesso e quello proiettato per l'occidente.
Notevole, se vogliamo, è che nella situazione sopradelineata, accanto alle schede inglesi di MondoTimes e Middle East Online, probabilmente la migliore (ma un poco da aggiornare ...) guida ai giornali in rete del modo arabo sia proprio un sito italiano:
Un particolare segno di attenzione della cultura italiana al mondo arabo ed alla mediazione culturale in genere è anche il recentemente (2002) istituito Webmagazine tutto in italiano Aljazira.it, che (come dichiarato nel sito) «non ha nulla a che vedere con Aljazeera [...] ma è un sito opera di volontari esperti di mondo arabo [...] per il solo piacere d'informare sul mondo arabo»:
Ad aggiungere interesse all'impresa, al di là dell'utilità di una rassegna stampa tradotta in italiano delle principali testate arabe (che abbiamo visto in genere poco disponibili al pubblico occidentale), è la distribuzione in copyleft e l'uso di software GNU per la costruzione del sito, che lo pongono tecnologicamente e giuridicamente all'avanguardia nel nostro panorama editoriale. Caratteristica, peraltro, che ne permette anche un più libero utilizzo come risorsa didattica.
Come già per il cinese, non mi soffermerei a segnalare
siti specialistici di carattere puramente linguistico, dato che mi sembrano
esorbitare dalle necessità immediate dei nostri scopi. Mi limiterò invece a
pochissimi punti, consigliando per il resto almeno una scarna bibliografia
introduttiva cui se del caso ricorrere: come grammatica in lingua
italiana si può partire da Tresso 1997, eventualmente accompagnandola – per chi
volesse approfondire – con una grammatica sistematica come Manca 1989; quanto invece
ai dizionari, in lingua italiana non vi è moltissimo, ma si può iniziare con
Baldissero 1994, che pur essendo un tascabile di dimensioni molto ridotte è
abbastanza completo.
La scrittura araba è molto più semplice della cinese, essendo
alfabetica anziché logografica, ma è pur sempre assai diversa e più
complessa della nostra, tanto da costituire una “differenza” rilevante vuoi culturalmente
vuoi informaticamente.
Anche per l'arabo, pertanto, è questo l'unico argomento linguistico su cui non posso esimermi
dal fornire almeno un indirizzo utile.
Il primo sito della rassegna seguente fornisce la
pronuncia in formato Real Audio 3.1 di ogni lettera. Il secondo illustra
chiaramente una delle caratteristiche più “difficili” della scrittura araba,
la sistematica variazione tassomorfica delle lettere: le lettere, cioè, hanno varianti in base
alla posizione iniziale, mediana, finale od isolata, ed esistono strette regole per legare
tra loro le varie lettere di una parola. Il terzo sito (in italiano) spiega l'uso dei
diacritici per le vocali. Il quarto (anch’esso in inglese) presenta, poi,
un alfabeto per bambini con figure associate alle lettere. Aggiungo, per finire, un sito
in cui le lettere arabe sono confrontate oltre che con le latine (riferimenti inglesi)
anche con quelle nagari del hindi, nel caso (sempre meno raro) in cui si abbia a che fare
con urdu o pakistani.
Abbandonando la scrittura, vorrei infine segnalare almeno una collezione (la pagina è ancora una volta in inglese) di frasi ed espressioni arabe, che possono essere utili anche in classe (alcune delle pagine sono: espressioni comuni, numeri e colori, domande, in città, professioni, frutta e verdura, ecc.):
Avendo così brevemente disposto dei preliminari linguistici, passiamo ora a tematiche più specificamente didattiche. Come prima introduzione generale al problema si può partire da due contributi, uno più generale ed uno più applicato, di Francesca Della Puppa; suggerimenti possono venire anche dalla conoscenza dei sistemi di istruzione vigenti nei paesi da cui gli arabofoni provengono, come illustra per il Marocco Abdelkrim Boussetta:
Nemmeno a dirsi, non esiste a mia conoscenza nulla in rete per insegnare l'italiano a bambini arabi. Esistono però utili risorse per insegnare l'arabo ai bambini, che possono essere usate per alfabetizzare il piccolo arabofono non scolarizzato o per coinvolgere la classe nel “gioco”. Solo che, ancora una volta la lingua veicolare non è l'italiano ma l'inglese. Segnalo in particolare tre siti: il primo è quello della Islamic Virtual School, che offre una dozzina di divertenti programmini gratuiti online, l'altro è quello di una casa editrice specializzata in libri educativi per l'infanzia (ordinabili in rete a prezzi ragionevoli, da 3 ad 8 $), ed il terzo quello di una nota azienda di software e multimedia arabo, che ha numerosi programmi (più costosi: da 45 a 225 $) per insegnare l'arabo, anche per bambini:
Qualche libro per bambini di introduzione all'alfabeto arabo esiste anche in italiano, ma non se ne trova traccia in rete. Di attualmente in commercio (secondo controllai nella già menzionata libreria Il Delfino, Piazza della Vittoria 11a, Pavia, Tel./Fax 0382-539384) ve ne sono ad esempio della Jaca Book (Versetti del toro e Trappola a cerchio), della Fatatrac (Dall'altra parte del libro) e delle Edizioni MC (L'alfabeto del deserto).
Una pagina Web specifica, finalmente italiana, dedicata all'arabo in classe è infine quella della Babele del Levante; assai utile è anche la bibliografia di Francesca Della Puppa:
Scendendo al campo più propriamente informatico, una delle prime
cose da fare è rendere il proprio browser in grado di visualizzare correttamente
l'arabo. L'operazione è senz'altro più semplice che per il cinese (per contenere tutti i grafi
necessari – lettere, varianti posizionali, vocali sovrascrivibili e legature – è sufficiente
la tavola di codifica ANSI – 255 posizioni, di cui 213 utilizzabili – senza dover ricorrere
ad Unicode) ma non è completamente priva di trabocchetti. Un paio di siti con istruzioni
pratiche allo scopo (considerano varie piattaforme Windows, oltre a Mac ed Unix) sono i seguenti:
È vero che in genere si riesce ad abilitare l'arabo in Explorer e Netscape direttamente col supporto multilingue della Microsoft (in modo poco soddisfacente a partire da Win95, e poi abbastanza bene a partire da Win2000), ma qualora tale soluzione dovesse fallire (e succede non troppo di rado), si può sempre usare un browser specifico. Ad esempio il popolare Sindbad è ormai liberamente utilizzabile (ma difficile da trovare dato che non è più mantenuto da alcun sito: bisogna ricorrere ai newsgroups binari di software), essendone cessato lo sviluppo da parte della SakhrSoft, una azienda leader nel NLP (Natural Language Processing) di lingua araba:
L'altra operazione che probabilmente si renderà necessaria è scrivere in arabo
sul proprio PC, fosse anche poche parole o brevi testi funzionali alle attività in
classe. In questo caso la soluzione di gran lunga più economica è installare un
semplice font True type, e poi usare il proprio normale programma di videoscrittura
(il solito Word, probabilmente) inserendo manualmente carattere per carattere.
Ciò è tuttavia accettabile solo se si devono scrivere esclusivamente
poche parole isolate, perché alla lunga scivere a rovescio (digitando un
ritorno dopo ogni carattere) e scegliere ogni volta dalla tavola di caratteri la
variante corretta, posizione per posizione, di ogni carattere è esercizio
alquanto esasperante.
Comunque i seguenti sono alcuni siti da cui si possono scaricare
buoni fonts arabi: il sito di Luc Devroye è una ricca serie di links a fonts arabi
disponibili in rete; degli altri due siti, il primo, di Howard Berlin, offre una decina di
fonts freeware, il secondo invece è commerciale, ed offre due CD di fonts, belli
quanto costosi, a 295 $ cadauno.
Gli inconvenienti lamentati, va però detto, sono difficilmente
sormontabili soprattutto se si dispone di macchine con sistemi operativi e software poco
recenti (situazione spesso forzosamente diffusa): per restare in campo Windows,
le ultime versioni di Office (dalla 2000) che hanno il supporto multilingue sono
già in grado di scrivere normalmente in arabo direttamente da Word; anzi in XP è
gestibile anche il cambio di tastiera e di orientamento (da destra a sinistra) del testo immesso.
Peccato però che l'istallazione di questa caratteristica non è sempre possibile, o non sempre
va a buon fine. Sicché è più prudente immaginare anche un altro sistema. Scartando la
soluzione di nativizzare il proprio PC rendendolo completamente arabo, soluzione poco
praticabile in una scuola in fin dei conti italiana, non resta che procurarsi un programma
apposito. Aramedia è uno dei maggiori produttori di software arabo (e di versioni localizzate
di Windows ed Office) ed ha anche molte soluzioni per videoscrittura, OCR e multimedia, che
però sono abbastanza costose (l'ottimo Universal Word 2000 per lingue con scrittura
araba costa $199.95, la versione più completa $599.95).
Un altro sito che produce software localizzato è anche Worldlanguage.com, che segnalo pur
presentando i medesimi inconvenienti di Aramedia.
Una soluzione che invece trovo più praticabile, e che rappresenta un buon compromesso tra prezzo contenuto e facilità d'uso è costituita da Pars Negar, un programma creato inizialmente per il persiano (come evidente dal nome), ma dotato anche di fonts per l'arabo (arabo e persiano, pur condividendo lo stesso alfabeto, presentano differenze nel numero e nel valore delle lettere), oltre che per urdu, curdo ed aramaico:
Pars Negar costa 35 $ nella versione con due fonts scaricabile dal sito, contro 100 $ nella versione su CD ROM, identica fuorché arricchita di 24 fonts arabi e persiani extra. È fornito di default di una tastiera americana, ma si possono creare configurazioni diverse (come appunto quella italiana). Notevole è la versatilità: consente agevolmente l'esportazione in rtf ed html, ed è quindi adatto anche a creare pagine web, inserire testi arabi in documenti Word, e mandare mails e messaggi a newsgroup purché in html.
Dal punto di vista economico, naturalmente l'unica vera alternativa
al mondo Windows è costituita da Linux e dal mondo dell'Open Source. Se si parte da questo
tipo di piattaforme non vi sono problemi per l'arabo.
In generale LangBox fornisce buoni strumenti di supporto Linux per l' arabo
(oltre che per persiano, ebraico, ecc.); per visualizzare correttamente l'arabo sul Web
sono sufficenti AraMosaic di LangBox o PMosaic; scrivere in arabo in LaTeX è infine assai
semplice con ArabTex: